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L'insulto sdoganato

Quando le parole hanno un peso

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Spesso la realtà delle cose parte anche da fatti quotidiani e personali, e da qui voglio partire per alcune considerazioni che sono universali.

Mio figlio è un ragazzone di 20 anni che studia design a Padova. Questa estate ha trovato lavoro in una grande catena sportiva, un part-tyme ben retribuito, in regola, corso di sicurezza e via discorrendo, insomma per due mesi estivi una bella sistemazione. L'entusiasmo del primo giorno di lavoro, da subito posto ad una cassa anche se affiancato, si è scontrato con il solito cittadino arrabbiato, non si sa con cosa o con chi, che senza una spiegazione, forse sentendo l'accento poco veneto, e pensare che mio figlio è nato proprio a Venezia city, lo ha appellato con:” Terrone di merda”.

Chi lo affiancava gli ha dato una pacca sulla spalla, lo ha guardato con tenerezza e lui si è semplicemente alzato e dall'alto del suo 1,95cm ha cortesemente salutato l'uomo augurandogli una buona e splendida giornata.

Ora mio figlio è ben strutturato, ha un carattere abbastanza pronto a reagire con una certa sicurezza in se stesso, ed è fiero della sua natura terrona, e il suo sfogo, come molti giovani lo ha fatto sui social, su Instragram.

La sua considerazione è stata corretta, credo, perché è vero che se a lui la cosa ha fatto anche sorridere, a molti, più fragili, più inclini a pesare in modo negativo queste esternazioni di un povero mentecatto (si può dirlo?), possono effettivamente creare serie difficoltà poi a relazionarsi con una società non del tutto matura.

Ancora oggi nel Nord Italia, e la definizione per me è puramente geografica, sussiste questa mentalità in cui il terrone viene per rubare il lavoro, è uno scanzafatiche con tutto il corollario di becero linguaggio di bossiana memoria in una regione dove la politica ha strumentalizzato queste invettive ad uso e consumo di una mera propaganda elettorale rendendole quasi normali oltre che legittime.

Siamo distanti dall'avere un paese unito, purtroppo questo limite è ancora lontano dall'essere superato e i nostri figli che sono un bel po' più avanti di noi, stentano a capire perché gli abbiamo lasciato un mondo così. La politica, da destra a sinistra non ha mai tentato di capire le ragioni di questo modo di pensare, ha, piuttosto, sfruttato le occasioni peggiori per un consenso fine a stesso.

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