E’ uno dei titoli storici della Casa editrice Carabba di Lanciano. La prima edizione pubblicata in Italia risale al 1918 ed oggi, dal momento in cui è scoppiato il conflitto tra Israele e Palestina, “Lo Stato ebraico - Tentativo di una soluzione moderna del problema ebraico” di Teodoro Herzl, della collana “Scrittori italiani e stranieri”, è tornato improvvisamente in auge ed è uno dei libri maggiormente richiesti.
“La nostra casa editrice - spiega Gianni Orecchioni, presidente della Carabba - attinge costantemente al proprio ricco catalogo storico e, nello specifico, trascorso oltre un secolo dalla prima edizione italiana, ripropone in copia anastatica l’opera di Herzl che, riconosciuto l’iniziatore del movimento sionista, preconizzò la nascita di una nazione che riunisse gli ebrei disseminati nella Diaspora e perseguitati. Cinquant’anni dopo, nel 1948, veniva proclamato lo Stato di Israele ordinato a Repubblica parlamentare. Oggi quest’opera non è più vista come saggio letterario, ma come opera entrata nella Storia e, come tale, scevra da passioni contingenti e modello di una visione etico-politica del percorso di un popolo alla conquista della propria identità”.
Nella prefazione Michael Segre, docente universitario, dice: “Herzl, ebreo ungherese di lingua tedesca, fu ripetutamente esposto, sin dall’infanzia, all’antisemitismo”. Giornalista, negli ultimi anni della sua breve vita (1860-1904), si lanciò “nel progetto di costruire uno stato ebraico come soluzione della “questione ebraica”. “Der Judenstaat” pubblicato nel 1896 ne fu la pietra miliare e la prima traduzione fu pubblicata da Carabba vent’anni dopo, indice di uno scarso interesse in Italia per la questione”.
Un lavoro che Segre definisce “déjà-vu” e “profezia” perché “il 29 novembre 1947, mezzo secolo più tardi, L’Assemblea delle Nazioni Unite approvava la costituzione di uno stato ebraico in una parte della Palestina" e “il 14 maggio 1948 nasceva un piccolo e fragile Stato d’Israele” che col tempo diventava “potenza economica, tecnologica e militare mondiale”. Le ossa di Herzl furono traslate “nel 1949 da Vienna a Gerusalemme ed egli riposa sul “Monte Herzl”, una delle più alte vette della città. Sullo stesso monte è stato eretto il mausoleo dell’olocausto Yad Vashem ove riposano alcuni tra i più grandi della nazione e molti soldati caduti”.