Due indagati, uno residente a Lanciano, per le ipotesi di reato di produzione e vendita di banconote di banconote false. È la sintesi dell’operazione della Guardia di Finanza nelle province di Chieti ed Asti delle scorse ore. Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria - Gruppo Antifalsificazione Monetaria (GAM) e il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di finanza hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Forlì, nei confronti degli indagati.
«Le indagini hanno consentito di individuare, all’interno delle abitazioni degli indagati, due siti destinati alla produzione, stoccaggio e vendita di banconote e monete contraffatte nonché profili e canali di social network, utilizzati per la commercializzazione, anche in numerosi paesi stranieri, di tali valori contraffatti e di sostanze stupefacenti» riportano le Fiamme Gialle.
Sequestrate oltre 4.500 banconote contraffatte di vari tagli e 32 monete da 2 euro, per un valore facciale complessivo di circa 170 mila euro, nonché 6 computer, 3 smartphone, 4 tagliacarte, 3 stampanti, cliché e altri strumenti per la creazione dei sigilli di sicurezza, numerose SIM, sostanza stupefacente e relativi strumenti per il taglio e la pesatura, un documento di identità falso e una cartuccia calibro 12. Circostanze che hanno portato all’arresto dell’indagato residente ad Asti.
Ieri, invece, è stata resa nota un’inchiesta partita dalla Direzione Investigativa Antimafia di Milano su un presunto traffico internazionale di stupefacenti, due indagati sono di Lanciano e Guardiagrele. Al centro dell’inchiesta una rete di piazze di spaccio in varie località italiane tra cui ci sarebbe Fossacesia. Intervistato dalla TGR Abruzzo oggi il legale dei due indagati abruzzesi, l’avvocato Alessandro Cerella, ha dichiarato che a carico dei suoi assistiti ci sono indizi destituiti di ogni fondamento che chiariranno al più presto agli inquirenti.