La scuola ormai si è chiusa da qualche settimana ed i nostri ragazzi sono già immersi nel clima delle vacanze estive; eppure in loro è ancora vivo il ricordo di un anno scolastico che è stato a dir poco particolare, in cui spesso le loro voci sono rimaste imprigionate dietro le mascherine, in cui il distanziamento fisico, al quale senza protestare si sono abituati, è stato trasformato nel gioco dell’aeroplano, attraverso le loro piccole braccia aperte a misurare il metro di distanza, in cui, oltre alle figurine, hanno imparato a scambiarsi gli igienizzanti, in cui hanno imparato a stare fermi con il corpo, ma, fortunatamente, non con le loro fresche menti.
E’ stato un anno in cui gli insegnanti hanno dovuto reinventare il loro modo di fare scuola, modificando ciò che è alla base del rapporto con gli alunni, ossia il contatto, il contatto nel far vedere dove vi è un errore, il contatto di una carezza data per consolare, il contatto di una piccola pacca sulla spalla per incoraggiare, il contatto di un abbraccio. A loro noi genitori abbiamo affidato ancora una volta l’arduo compito di prendersi cura dei nostri figli, al di fuori delle mura domestiche, in un periodo particolarmente difficile in cui siamo diventati amaramente protagonisti di quei libri di storia che i nostri stessi figli un domani leggeranno.
Eppure, nonostante tutto questo la scuola è andata avanti e, bisogna dirlo, è andata avanti bene ed in silenzio, senza protestare, accettando le regole e soprattutto facendo in modo che quella che è la maggiore istituzione educativa che abbiamo potesse semplicemente preservare il suo diritto di fare scuola. Anzi, la scuola è riuscita a trovare soluzioni utili per stare insieme ad i nostri ragazzi e spesso, quegli strumenti che sembravano averci allontanati, in verità hanno offerto ai nostri figli nuove opportunità di incontro. Ci siamo così trovati di fronte ad insegnanti collegati fuori dall’orario di lavoro per spiegare ai nostri ragazzi argomenti che magari non erano chiari, oppure con cui condividere virtuali feste di compleanno o pigiama party a distanza, che correggevano i compiti di domenica sera su schermi accecanti.
Dovremmo imparare, in questo Paese di santi e di eroi, ad evidenziare ogni tanto anche ciò che funziona, poiché, se ci pensiamo bene, è un gesto di coraggiosa ed ardua speranza.
La speranza, un termine al quale ormai sembriamo esserci disabituati, e che invece dovremmo far diventare nutriente delle nostre affannate vite. Ecco, la scuola è stata la nostra speranza in questo anno così difficile, perché ci ha insegnato veramente quella che è la resilienza, ossia la capacità di andare avanti nelle difficoltà, trasformando quelle stesse difficoltà in risorse.
Per questa ragione oggi desideriamo condividere con voi due articoli che gli alunni delle classi V A e V B dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Lanciano hanno preparato sotto la guida della loro insegnante Edda Scatozza, due articoli attraverso i quali i nostri ragazzi hanno voluto dare a noi un grande messaggio di speranza: la scuola è e rimane, nonostante ogni difficoltà, la migliore istituzione attraverso la quale i nostri figli possano crescere davvero come uomini liberi e resilienti.
Articolo scritto dagli alunni della V A
“LA LIBERTA’”
La libertà non si regala, la libertà è una conquista, è un dono ed è basata sul rispetto di regole comuni. Infatti, le radici del rispetto della vita hanno origini lontane e il concetto di libertà nasce con la nascita dell’uomo.
L’uomo che è libero dovrebbe ritenersi fortunato perché in molti questa condizione non la possiedono. Per questo motivo l’uomo deve agire con molta responsabilità ed avere cura di essa altrimenti rischia di perderla.
La libertà “è avere la possibilità di pensare, di agire, di mettere in pratica le proprie idee, di esprimersi senza costrizione alcuna”.
In Italia, la libertà è garantita da alcuni articoli della Costituzione che è la Carta Fondamentale della Repubblica.
Ricordiamo anche la “Dichiarazione di indipendenza americana” in ci si afferma che “tutti gli uomini sono creati uguali, che hanno diritto alla vita, alla libertà, alla ricerca della felicità”.
In quella francese si proclama che “gli uomini nascono liberi e uguali nei diritti e devono restare per tutta la vita liberi e uguali.
E come dimenticare il contenuto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo da cui si evince che “ ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona.
E’ d’obbligo riportare alla mente il diritto alla salute, il diritto all’istruzione, ad avere una casa ed altri ancora che possano garantire una vita dignitosa ad ogni uomo.
Non ultimo ricordiamo la “Dichiarazione dei Diritti dell’Infanzia” . Abbiamo dunque compreso che tutte le Carte Costituzionali di tutte le nazioni democratiche fanno del rispetto, del diritto alla vita, dell’uguaglianza, ma soprattutto della Libertà il principio fondante ed ispiratore.
Naturalmente non ci siamo accontentati di tutte le conoscenze precedentemente apprese ed attraverso ulteriori ricerche abbiamo acquisito tante informazioni attraverso cui abbiamo scoperto che esiste una cittadina in Sierra Leone chiamata York, definita “Piccolo Paradiso Terrestre” perché in essa, da oltre duecento anni convivono in pace diverse etnie. Quelle etnie che discendono dagli schiavi d’America liberati.
Tutto ciò lo abbiamo appreso anche attraverso il servizio televisivo di Overland di Beppe Tenti il quale ci ha messo in contatto con l’ambasciata italiana in Sierra Leone e con il Sindaco di York, Signor Julrick Pratt con cui abbiamo stabilito un contatto virtuale.
Attraverso le risposte che Lui ha dato alle nostre domande abbiamo conosciuto meglio la loro realtà.
Anche noi condividiamo le idee del nostro amico Pratt perché ne abbiamo compreso il valore. Non c’è libertà se ci sono prepotenza, costrizione fisica e morale, sfruttamento, violenza, ingiustizia sociale, guerra, oppressione di popoli, danneggiamento ambientale.
Ci piace ispirarci ad uno scritto dell’Ass. Naz. Alpini dell’Alta Val Liona che noi abbiamo rielaborato nel seguente modo: “…Finchè vedrai sventolare una bandiera sarai libero…..”.
La libertà è dunque preziosa e va conservata con cura e ci impegniamo a viverla nel rispetto di noi stessi, degli altri e dell’ambiente che ci circonda anche per rendere onore a chi, in passato ha sofferto ed ha dato la propria vita per essa e a Lanciano, la nostra città, della libertà abbiamo fatto la nostra bandiera perché Lanciano è medaglia d’oro alla resistenza.”
La libertà è dunque preziosa e va conservata con cura e ci impegniamo a viverla nel rispetto di noi stessi, degli altri e dell’ambiente che ci circonda anche per rendere onore a chi, in passato ha sofferto ed ha dato la propria vita per essa e a Lanciano, la nostra città, della libertà abbiamo fatto la nostra bandiera perché Lanciano è medaglia d’oro alla resistenza.”
ARTICOLO SCRITTO DAGLI ALUNNI DELLA V B
“CINQUE ANNI DI SCUOLA “
Cinque anni di scuola insieme rappresentano cinque anni di apprendimento, di esperienze, di piacevole acquisizione di conoscenze, di amicizie, quelle che ti sostengono fisicamente e moralmente. L’amicizia è preziosa e va difesa, è uno schema mentale di cui non puoi fare a meno.
Cinque anni di ambiente sereno ed accogliente ci hanno insegnato a relazionarci con gli altri e questa forte socializzazione ci ha consentito di arricchire la nostra sfera affettiva, di liberare le nostre emozioni rendendo più solida la nostra autostima. Tutto ciò ci permette di avere maggiore fiducia, forza e sicurezza per affrontare il futuro percorso scolastico nonché il mondo al di fuori della scuola.
La scuola è importante dunque perché senza di essa saremmo più poveri sia per quanto riguarda il nostro mondo interiore che per quanto riguarda tutto ciò che ci circonda.
La scuola elementare è un luogo speciale, magico, in cui entri quando hai appena compiuto sei anni e davanti a te si apre un mondo fatto di colori a volte accesi, a volte un po' cupi che spariscono sempre poiché vicino a noi sappiamo che ci sono persone che ci vogliono bene, che ci rassicurano e ci sostengono con il sorriso.
In questo nostro percorso abbiamo avuto la fortuna di avere con noi compagni con cui ora possiamo affermare di avere costruito una vera famiglia perché è così che ci sentiamo.
E’ stata una ulteriore fortuna avere accolto un bimbo di colore che ci ha dato la possibilità di andare incontro ad una nuova cultura e così anche lui si è sentito subito a casa.
A volte capita di avere in aula degli alunni, dei compagi con delle fragilità particolari e questo rende la classe ancora più speciale così come è successo a noi che siamo cambiati grazie alla gioia continua, all’amore che spontaneamente una bimba semplicemente meravigliosa ci trasmette e quella sua naturalezza è per noi un dono immenso.
E Lei, dopo aver superato un momento di intensa emotività, ha manifestato i suoi sentimenti nei nostri confronti dicendo che siamo stupendi, ed importanti per Lei, che da noi ha avuto tanto coraggio, amore, un affetto smisurato che non dimenticherà. Così come noi La porteremo sempre nel cuore.
“La scuola è vita, una palestra, è l’ambiente in cui si cresce accompagnati dalle professionalità più attente ai bisogni dei ragazzi. La scuola Don Milani è un modello di scuola al passo con i tempi che cerca di offrire sempre in modo propositivo occasioni e situazioni di apprendimento riguardando sempre aspetti sia educativi che ludici.”
Questo è quanto ha affermato la Signora Serena, mamma di una nostra compagna e rappresentante dei genitori della nostra classe.
La scuola, quindi, come luogo di incontro, di scambio, ma anche di collaborazione con le famiglie. La collaborazione che si fonda sul rispetto di entrambe le parti, sull’accordo reciproco, sulla fiducia, sulla educazione.
Dopo aver tanto parlato della scuola, della sua importanza, è arrivato il momento di salutarla. Tutti siamo convinti che la scuola primaria ci darà la forza e la speranza per affrontare la scuola media.
Ringraziamo i nostri maestri per averci insegnato a camminare. Li ricorderemo sempre. Abbiamo una vita davanti a noi che ci aspetta e cercheremo, speriamo, di viverla al meglio.
La nostra vita fino a qui è stata una esperienza fantastica, siamo cresciuti anche attraverso le sconfitte, ma le sconfitte si superano perché la vita non è sempre facile e noi non ci arrenderemo mai.
Classe V Sez. B – scuola primaria Olmo di Riccio – a.s. 2020/ 2021