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FIERA DEL DISCO DI PESCARA: UN VINILE PER RIPARTIRE

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Il vinile, o LP (Long playing), è stato il supporto principale per l’ascolto di musica per buona parte del secolo scorso ma, negli ultimi decenni, ha visto scendere notevolmente la propria popolarità, poiché soppiantata dal CD prima e dalla musica digitale poi. Recentemente, però, sembra esserci stata un’importante inversione di rotta che ha visto un numero sempre crescente di utenti tornare a preferire il caro vecchio vinile il quale, grazie alla migliore qualità dell’audio e nonostante il prezzo più alto, è divenuto un vero e proprio oggetto di culto. 

Ed è proprio per tutti gli appassionati di LP e di musica, ma anche per semplici ascoltatori d’occasione, che sabato 12 e domenica 13 Marzo si è tenuta presso il Porto Turistico di Pescara la quindicesima edizione della Fiera del Disco. La manifestazione, che gode ormai di una certa notorietà, vede ogni anno la partecipazione di negozianti provenienti da tutta Italia (in quest’edizione per la prima volta anche dalla Sicilia) e riunisce persone provenienti da ogni angolo della regione. Durante queste due giornate all’insegna della musica, è stato possibile acquistare e vendere, anche da parte di privati, dischi di ogni genere: dal rock al pop, dalla musica classica all’elettronica, dal rap al blues, dalla musica italiana a quella etnica, dal funky al metal. In poche parole, i gusti di ognuno sono stati ben soddisfatti. In questo piccolo microcosmo è possibile trovare qualsiasi cosa, vinili a 33 o 45 giri, CD, DVD, cassette, cofanetti, poster e memorabilia varie, ed è facile perdersi tra le affascinanti postazioni di vendita anche alla ricerca magari di un semplice ricordo di gioventù, di una musica che possa far tornare la mente a quegli anni. 

Parlando con l’organizzatore dell’evento, Marco Massari del negozio genovese Ernyaldisko, è stato possibile cogliere le sue sensazioni riguardo la manifestazione e apprendere quali siano stati i gusti delle persone affluite al Porto Turistico: “Anche la fiera del vinile vuole essere un segnale di ripartenza” afferma Massari “e sono soddisfatto dell’affluenza che c’è stata in questo fine settimana, ciò significa che la gente ha voglia di tornare alla normalità, di trascorre qualche ora in spensieratezza e serenità seguendo le proprie passioni. Tutti gli espositori, compresi quelli nuovi, hanno apprezzato la manifestazione e hanno garantito la loro presenza anche per la prossima edizione”. In seguito egli aggiunge che i dischi più richiesti sono sempre i grandi classici degli artisti che hanno fatto la storia della musica: “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd si conferma ancora una volta il disco più desiderato dagli acquirenti, ma in generale la rinomata band inglese è quella con più mercato con tutte le sue rarità, prime edizioni dei loro dischi, bootleg (registrazioni “illegali” effettuate dal vivo), singoli e molto altro. Al loro fianco sorge però un nuovo fenomeno: i Daft Punk. In seguito allo scioglimento del duo francese, avvenuto poco più di un anno fa, i loro LP sono andati a ruba e di conseguenza sono diventati introvabili, perché finiti fuori produzione. Ciò ha fatto salire il prezzo di tutti i prodotti del loro catalogo alle stelle, al punto che il vinile del loro album di debutto “Homework” di fatto non è più in vendita in nessun negozio, neanche in un ritrovo per appassionati come la Fiera del Vinile. Forse sarà finito tra le mani di qualche fan che lo custodisce gelosamente o, per imbarazzo, non tenta nemmeno di comunicare un possibile prezzo di vendita.

Una volta terminato il fine settimana pescarese, la Fiera del Vinile ha ripreso il suo tour in altre città d’Italia, nella speranza che, se quella di quest’anno è stata l’edizione della ripartenza, la successiva possa essere quella del definitivo ritorno alla normalità.   

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