Partecipa a Frentania.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Corpo Forestale e vivai in Abruzzo, l'intervento di Italia Nostra

Condividi su:

Il quadro attuale del settore vivaistico forestale italiano Ã¨ la risultante di una politica forestale, prima nazionale e poi regionale, che ha radici nel secolo scorso e che ha visto lo Stato farsi carico delle politiche di riforestazione per contrastare un esteso dissesto idrogeologico.

Il ruolo chiave delle foreste nel contenere i drammatici effetti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità è alla base di molteplici iniziative a livello internazionale, europeo e nazionale che prevedono nuovi impianti di alberi e foreste su larga scala. Il settore vivaistico forestale nazionale non è, allo stato attuale, in grado di soddisfare la domanda. È quindi urgente procedere ad una ristrutturazione complessiva dell’intero settore, con un approccio strategico che si dovrà necessariamente fondare su una struttura collaborativa fra competenze e responsabilità diverse, finalizzate allo sviluppo della caratterizzazione genetica dei popolamenti forestali e all’inclusione di specie arbustive ed erbacee, fondamentali per progetti di recupero ecologico volti a contrastare la riduzione della biodiversità. La fase di governance dovrà essere attuata tramite la creazione di centri interregionali preposti alla raccolta e conservazione del seme, valorizzando così esperienze di vivai regionali e provinciali con il supporto dei Centri Nazionali per lo studio e la conservazione della Biodiversità Forestale. In questo senso, la promozione di partenariati tra settore pubblico e privato e la creazione di una piattaforma nazionale condivisa e accessibile, costituiscono azioni strategiche di assoluto rilievo.  

La Regione Abruzzo ha gestito i vivai forestali insieme al Corpo Forestale, ora transitato nell’Arma dei Carabinieri, assicurando, così, la funzione fondamentale per la conservazione del germoplasma e la diffusione delle specie autoctone. Indubbiamente nella Regione Verde d'Europa, definita anche  Regione dei Parchi,  la politica dovrebbe considerare i vivai forestali come strutture irrinunciabili, non solo per la funzione ambientale ma per quella sociale, come presidi ispettivi ed operativi nelle zone montane o, comunque, meno urbanizzate. 

Un tempo il Corpo Forestale dello Stato aveva vivai sparsi nelle zone più impervie d'Abruzzo, dove si allevavano Tiglio nostrano /Tilia cordata) o Abete bianco (Abies alba), Carpino bianco (Carpinus betulus) ecc, e una miriade di specie forestali, arbustive ed erbacee, che servivano a rifornire i Comuni, che le utilizzavano per abbellire  giardini pubblici e parchi urbani. Era, questa, una pratica sostenibile e virtuosa che alimentava costantemente  le esigenze di rinnovamento delle alberature stradali, ma riforniva anche  materiale essenziale per la creazione di spazi verdi adiacenti  alle Scuole, contribuendo così a trasmettere  nelle nuove generazioni  il rispetto e la cura degli elementi naturali di base per la comune sopravvivenza  

Andrebbero sviluppati vivai per rigenerare la flora spontanea e rafforzare gli ecosistemi naturali, nell'ottica di adattamento ai cambiamenti climatici in corso.

La sostenibilità dovrebbe essere garantita dal prelievo dei semi "boschi da seme", scegliendo i cosiddetti "alberi modello". Una volta i forestali prelevavano i semi negli anni di pasciona del bosco, contribuendo al miglioramento genetico delle specie.

La riattivazione dei vivai forestali permetterebbe la rivitalizzazione dei paesini più sperduti e più belli del nostro entroterra e darebbe lavoro agli abitanti, anche allo scopo di contrastare il progressivo spopolamento di borghi e centri montani isolati. 

Italia Nostra Abruzzo, ritiene, pertanto,  che i vivai forestali debbano essere restituiti alla collettività in un’ottica di restauro ecologico, sociale e lavorativo.  

 

Condividi su:

Seguici su Facebook